Forum di Cernobbio, il punto di partenza per viaggiare nell’Europa che verrà.

28 Settembre 2018 TUTTE LE CIRCOLARI

Forum di Cernobbio, il punto di partenza per viaggiare nell’Europa che verrà.

La dimensione europea sarà il filo conduttore del Forum di Cernobbio organizzato da Confcommercio Conftrasporto in programma l’8 e 9 ottobre a Villa d’Este. Una scelta, frutto della necessità di rapportarsi sempre di più, in prossimità delle prossime elezioni europee, con il vecchio Continente, il suo mercato e le sue regole, che ha ottenuto il patrocinio della Commissione trasporti europea oltre a quella del Parlamento, e che vedrà la partecipazione del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, della stessa Commissaria europea per i trasporti Violeta Bulc oltre che di diversi parlamentari europei. A testimonianza, effettiva e concreta, di come venga considerata, a livello internazionale, l’attività di Confcommercio/Conftrasporto. Una considerazione sottolineata proprio da Antonio Tajani nella lettera con la quale ha conferito il patrocinio e dove il presidente europeo evidenzia come “il settore trasporti rappresenti una forza trainante dell’economia europea, coinvolgendo circa 10 milioni di persone e rappresentando circa il l5% del Pil dell’Unione europea”, e come questo mondo “resterà precursore nel generare un’ulteriore crescita economica”.

Ancora una volta la “due giorni” di dibattiti e convegni sarà l’occasione per ascoltare gli interventi di imprenditori di livello internazionale che forniranno ai presenti il contributo della loro esperienza e di esperti economisti, chiamati a descrivere lo scenario di riferimento che proprio i nostri imprenditori si troveranno di fronte nel prossimo futuro su scala internazionale.

Di indubbio interesse anche il confronto tra tre presidenti di altrettante regioni che porteranno il contributo delle loro esigenze ed esperienze e che affronteranno in particolare il tema della grande attenzione di cui è oggetto, da parte della Cina, il nostro Paese che attraverso la via della Seta potrebbe diventare una vera testa di ponte per favorire una gigantesca operazione economica. Una grande opportunità, ma solo se gestita con una strategia comune, in assenza della quale si spalancherebbero nuove autostrade solo per chi punta a mettere in difficoltà l’intera economia europea.

E, ancora, altro tema caldissimo, oltre che strettamente correlato, riguarderà il modo in cui le Regioni decideranno di affrontare il rischio di essere espropriate della titolarità dei porti, e di come intenderanno rapportarsi con un’azione considerata, frettolosamente, solo come un’ opportunità ma che potrebbe trasformarsi in una vera e propria invasione se non affrontata in modo adeguato.

Temi sui quali verrà invitata a dare risposte concrete la politica portuale che troverà spazio nel dibattito di Villa d’Este. E, a proposito di risposte, attesissime sono anche quelle che verranno date a chi vede il trasporto su gomma come il grande inquinatore. Risposte contenute in uno studio che dimostrerà, con dati inoppugnabili, la superficialità di analisi che non tengono in considerazione di quanto i costi esterni ambientali siano già ampiamente coperti dalla fiscalità che il trasporto su gomma devolve allo Stato, attraverso un’impropria tassazione. Di fatto già contribuendo alla loro internalizzazione.

Analisi, ma anche proposte che verranno portate a conoscenza dell’opinione pubblica in un momento nel quale l’attenzione, dopo la tragedia di Genova con il crollo del ponte Morandi e prima ancora quella di Bologna con l’esplosione di una cisterna di gas, è molto presente nelle scelte che la politica deve compiere in tema di trasporto e di sicurezza sulle strade. Le alternative via mare e via rotaia sono utili se diventano parte di un processo di connessione e non invece come semplici attori di una competizione per la conquista dei mercati. Compito dell’Esecutivo è di saper connettere.

Ancora una volta dai confronti emergeranno spunti di riflessione che saranno messi a disposizione di coloro che hanno il compito di decidere.

PAOLO UGGE’

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