FACCIAMO PRESTO AZIENDE E LAVORATORI SONO ALLO STREMO 4000 POSTI DI LAVORO IN MENO
Circa quattrocentomila posti di lavoro in meno, 101 mila nelle ultime quattro settimane. In più il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto quasi il 30%. Il Pil è crollato a meno il 9% nel 2020 e le previsioni per il 2021 ipotizzano una crescita del 2,3%, anziché del 6%, come annunciato. Dati più che preoccupanti che rischiano di portare il Paese in uno stato di tensione sociale ad alto rischio.
Se diamo uno sguardo al mondo dei servizi non possiamo chiudere gli occhi su quanto sta succedendo sia per il mondo della ristorazione, dei negozi, dei centri sportivi, palestre. Le chiusure a singhiozzo evitano agli operatori di poter programmare ed inducono molti a scegliere di non aprire.
L’ultima pagliacciata la stiamo constatando con le attività sciistiche (si rimpallano le decisioni Governo e Cts sulla data di apertura). Incertezze che hanno un ulteriore impatto sulla ristorazione, sui bar, pub, oltre che sull’intera filiera del turismo. E’ chiaro che questo stato di cose si riversa anche sul sistema produttivo e della distribuzione. In tutto questo stato confusionario non si può che restare trasecolati nel leggere il fallimento, che sembra delinearsi nella distribuzione del farmaco (Conftrasporto da dicembre aveva avanzato l’idea di coinvolgere chi operava nella logistica farmaceutica e del freddo senza ottenere risposte). Le analisi di Milena Gabanelli e di Burioni di questi giorni inducono chi non è di parte a riflettere. Oggi scopriamo cose indicibili che sono in sostanza riconducibili ad una gestione non adeguata di chi ha avuto la responsabilità di gestire l’operazione vaccini.
Non aiuta certamente la situazione politica. La sensazione è che sia in atto una competizione sul potere da dividersi tra le diverse forze parlamentari. Quasi fosse più importante una poltrona che la distribuzione di quella che ormai, lo hanno compreso in molti, è la vera arma che difende dalla diffusione del virus. Conftrasporto, al di là di quanto afferma qualche disinformato, come dimostrano i dati del centro studi confederale, non può che evidenziare come le difficoltà e chiusure di attività colpiscono anche il mondo della logistica. Ma non basta! In una situazione così delicata, e forse dimenticandosi di come il mondo dei trasporti ha contribuito ad evitare che il Paese si paralizzasse, amministratori locali, forse per fare cassa, e per taluni versi anche alcune campagne di carattere nazionale, stanno attuando nei confronti degli autisti dei mezzi pesanti controlli che spesse volte possono essere interpretate come volontà vessatorie nei confronti di coloro che esercitano la professione. Complimenti per la tempistica; da premio Nobel!
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