CONFTRASPORTO SULLE DICHIARAZIONI DI PIETRO SALINI “HA RAGIONE: OPERE INFRASTRUTTURALI ALLA BASE DELLA RIPRESA

23 Marzo 2021 TUTTE LE CIRCOLARI

CONFTRASPORTO SULLE DICHIARAZIONI DI PIETRO SALINI  “HA RAGIONE: OPERE INFRASTRUTTURALI ALLA BASE DELLA RIPRESA

Infrastrutture, ripartano i lavori. Lo chiede il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, sostenendo e rilanciando l’appello dell’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini.

“Dal 2015 a oggi, la spesa per le infrastrutture strategiche non ha superato i 57,6 miliardi di euro, e su 54 miliardi disponibili, dal 2014 a oggi, ne sono stati impegnati solo 24 miliardi e ne sono stati spesi appena 7. Per ‘gentile’ concessione dell’Unione europea, entro il 31 dicembre 2023 dovremmo spendere i restanti 30 miliardi ancora non impegnati. Responsabilità politiche pesanti, che di fatto hanno impedito il processo di infrastrutturazione del Paese e in particolare del Mezzogiorno, dove, su circa 26 miliardi di euro di progetti approvati, solo 5 miliardi sarebbero stati attivati”.

“A bloccare le opere vitali, la cultura del divieto di alcune forze politiche che hanno utilizzato le revisioni di progetto e le analisi costi/ benefici per bloccare di fatto quanto previsto dalla legge obiettivo n 443 del 2001. Cito ad esempio l’asse ferroviario AV/AC Milano-Genova; quello di Verona, Vicenza, Padova; il nodo dell’Alta Velocità di Firenze; il terzo valico dei Giovi; la tangenziale di Genova. Tutte opere già cantierate – spiega Uggè – Non dimentichiamo le figuracce rimediate sulla Tav Torino-Lione. In questi anni più di 100mila imprese del comparto delle costruzioni sono fallite e circa 600mila lavoratori hanno perso il posto”.

Sul Ponte sullo Stretto, Uggè sottolinea che “Non è un’opera nazionale, ma parte del Corridoio europeo, cofinanziato, che dovrebbe collegare Helsinki a La Valletta, frutto di scelte avvedute effettuate in Europa, ma che sono rimaste bloccate per ideologie tutte nazionali. Eppure quest’opera, che darebbe, come afferma Salini, una risposta all’infrastrutturazione del Paese rilanciando l’occupazione nel Sud, darebbe prospettiva all’economia isolana”.

“Conftrasporto non potrà che schierarsi apertamente con il Governo, se volesse far partire le opere lasciate sulla carta – afferma Uggè – Si rimuovano gli ostacoli, come le teorie sulla ‘decrescita felice’. Torniamo al General Contractor, con controlli a posteriori per colpire chi opera violando le leggi. Evitiamo interventi che producano la messa sotto sequestro dei lavori. Colpiamo i responsabili, non le opere”.

Per Conftrasporto, l’imprenditore Salini è quindi da ascoltare: “Il presidente del Consiglio sa benissimo che le affermazioni di uno dei più grandi imprenditori italiani delle costruzioni sono la soluzione. Non si perda tempo. Solo così l’Italia, al di là delle chiacchiere sullo Jus soli o sulle ideologie green troppo spesso utilizzate per bloccare tutto, potrà avviarsi alla ripresa”, conclude il presidente di Conftrasporto. 

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