IL PUNTO Di Paolo Uggè
Pur se lentamente, iniziano a vedere la luce i provvedimenti e gli stanziamenti che erano stati concordati dai vari protocolli di intesa stipulati con le associazioni di categoria. Ne dovranno essere emanati altri così come si dovrà riprendere, secondo gli impegni assunti, gli incontri a livello politico con il Governo.
Questo significa che, pur nelle difficoltà del momento, qualcosa si sta muovendo. Anche per il Brennero si stanno tenendo incontri al livello di ministri e di Governo (non dimentichiamoci che Matteo Salvini ricopre anche la carica di vicepremier). Quello che conta è che l’azione di sensibilizzazione prosegua intensamente, al fine di rimuovere comportamenti non compatibili con i principi comunitari.
La prossima settimana, A Dio piacendo, la Fai celebrerà a Taormina i propri 60 anni dalla costituzione. Una festa che vedrà la presenza di oltre trecento partecipanti. Sarà l’occasione per ripercorrere anni di attività insieme e trovare anche lo spunto per delineare nuovi orizzonti. A questo proposito, un altro passo importante in avanti per il mondo dei trasporti e della logistica è stato compiuto proprio in questi giorni. Ma di questa notizia ne parlerà Pasquale Russo.
Intanto, a livello politico è stato raggiunto un altro importante risultato proprio in questi giorni. Come potete leggere sul sito, la Commissione che si occupa di affari comunitari ha bocciato le misure green definite a livello europeo sugli automezzi pesanti. Il risultato è frutto anche dell’azione di sensibilizzazione che il mondo dell’autotrasporto ha portato avanti con continui contatti politici e dal convincimento, più volte espresso anche dal Presidente del Consiglio, dal ministro Salvini e da parlamentari europei italiani (purtroppo non tutti), sulla necessità di sostenere gli interventi a difesa dell’ambiente ma salvaguardando alcuni principi, come quello della neutralità tecnologica.
Ora, è evidente che una Commissione parlamentare italiana non può mutare le decisioni assunte livello U.E. Certamente nei passaggi successivi che dovranno essere attuati. Tuttavia, la decisione assunta non potrà del tutto essere ignorata e potrebbe trovare anche la condivisione di altri Stati.
Questo fornisce un ulteriore elemento a sostegno della campagna che la Fai/Conftrasporto in particolare, sta con la dovuta determinazione, portando avanti nei confronti degli imprenditori nazionali. L’appuntamento non va in alcun modo mancato. Sto riferendomi alle elezioni europee che si terranno i primi di giugno del prossimo anno. Il tempo non manca. Per questo l’azione di informazione deve vedere tutti impegnati in un’azione di sensibilizzazione sia verso le forze politiche sia verso altri cittadini. La scelta del tutto elettrico riguarderà tutti i cittadini e tutte le imprese. Sottovalutare l’appuntamento è come scavarsi la fossa da soli.
Difendiamo l’ambiente, ma con raziocinio, avendo come obiettivo la riduzione dell’inquinamento che deve coinvolgere tutti gli Stati. Altrimenti penalizziamo i virtuosi e diamo vantaggi competitivi ad economie di paesi che continuano, come se nulla fosse, ad utilizzare forme di energia altamente inquinanti.
Purtroppo, la risoluzione che “boccia” le scelte della Comunità non è stata condivisa da tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Questo fa il paio con i tentativi di frenare la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Le ideologie, i preconcetti e le bugie abbondano in taluni. A questo proposito, ricordo il duro lavoro svolto per fornire ai cittadini elementi di valutazione utili a smentire gli oppositori ideologici.
Nel 2003 sono stati stanziati 1300 milioni di euro per realizzare le opere di accesso al Ponte (strade e ferrovie; il 30 novembre 2009 con un atto aggiuntivo è stato previsto un ulteriore stanziamento di 900 milioni; nel 2010 il Piano finanziario prevedeva che per il 40%, cioè 2,500 MDi venivano da apporti dei soci ed il 60% da finanziamenti da reperire sui mercati finanziari, con il project financing.
Occorre aggiungere che la Commissaria europea è pronta a sostenere l’opera; ricordare, infine, che il Ponte è parte del Corridoio Ue e faciliterà la continuità territoriale di oltre 5 milioni di persone (i cittadini ed imprese siciliane). La Sicilia si libererà dall’isolamento il cui costo è stato valutato i oltre 6 MDi di euro.
Questi dati vanno opposti alle troppe stupidaggini che gente ignorante oppure in malafede continua a diffondere per ostacolare un’opera di importanza epocale.
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