FREJUS, VALICHI E OPERE FERME: UGGÈ (FAI-CONFTRASPORTO) “ITALIA A RISCHIO ISOLAMENTO, EFFETTI NEFASTI DALLA POLITICA OTTUSA DEI NO”
“Fai/Conftrasporto lo ha più volte affermato: Con la Convenzione delle Alpi-protocollo trasporti inizia un’azione coordinata che sta portando all’obiettivo di mettere in difficoltà l’economia nazionale”.
Il presidente della Federazione autotrasportatori Italiani (FAI) che aderisce a Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, rilancia l’allarme sui valichi alpini e la necessità di sbloccare le infrastrutture di connessione. Lo fa all’indomani dell’annuncio dello stop di un anno ai treni fra Italia e Francia, parlando di isolamento e danno grave per l’economia italiana.
“Brennero e divieti austriaci, interventi manutentivi, mancata condivisione della seconda canna del Bianco produrranno gravi conseguenze a tutta l’economia nazionale – dichiara Uggè – Un tema più volte evidenziato nel passato che oggi sta divenendo una triste realtà”.
“Ai tanti no sostenuti da forze politiche e movimenti ambientalisti a gettone bisogna rispondere con la politica del fare – prosegue Uggè – I trasporti, lo avevano già compreso i romani, consentirono la conquista di intere nazioni e positività per l’economia di Roma, non a caso divenuta caput mundi – rimarca il presidente Fai-Conftrasporto – La Cina con la Via della Seta, che ha trovato governi del passato accondiscendenti a tale ipotesi, non è che una conferma della strategicità del tema dei trasporti per lo sviluppo dell’economia di un Paese”.
Per Uggè, il momento è certamente complesso, ma il tema delle infrastrutture deve divenire centrale per le scelte dell’economia nazionale, e la permeabilità dell’arco alpino è fondamentale per la sopravvivenza dell’economia italiana e delle imprese che qui hanno scelto di continuare a produrre.
“Occorre rilanciare quel ‘Patto della logistica’ che il governo Berlusconi avviò nel 2004 e che poi il tecnico Mario Monti decise di affossare – ricorda Uggè – Il rilancio infrastrutturale è fondamentale se non vogliamo che le merci prodotte e trasformate nelle nostre imprese restino sui piazzali. Il sistema produttivo necessita di infrastrutture e di collegamenti, di attività dei porti funzionanti e opportunamente collegati con i sistemi stradali e ferroviari”.
“Fai-Conftrasporto sosterrà ogni azione politica che abbia l’obiettivo di creare collegamenti e ridare centralità alla scelta europea di connettere il nord dell’Europa con il Mediterraneo – aggiunge Uggè – Una logica ben presente ai più, tranne a chi utilizza impropriamente temi ambientali nelle politiche europee, e che comprende la giusta scelta di realizzare il Ponte sullo Stretto, già previsto nel Corridoio1 delle reti Ten”.
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