AUDIZIONI ALLA CAMERA, FAI-CONFTRASPORTO “SICUREZZA STRADALE, LE NORME VALGANO PER TUTTI”
Guida in stato di ebbrezza: obbligo di alcolock per i camion di nuova immatricolazione dopo un anno dall’entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza stradale, ricordando che il tasso alcolemico consentito agli autisti professionali per viaggiare è già pari a zero; sospensione breve della patente: ok, ma solo in base alla somma dei punteggi di entrambi i documenti (patente e CQC); circolazione nei centri urbani: escludere dai limiti i mezzi euro VI o superiore (full electric, ibrido, metano, GNL) adibiti alla consegna delle merci, considerato l’impatto esiguo delle loro emissioni.
Sono alcune delle osservazioni e proposte avanzate dal presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, in audizione ieri alla Camera (commissione Trasporti) sulle nuove norme di sicurezza stradale e sulla revisione del codice della strada.
Sui trasporti eccezionali, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai) concorda sul fatto di prevedere regolamenti che riguardino le caratteristiche dei veicoli adibiti a questo tipo di trasporto. “In aggiunta, proponiamo che lo svolgimento delle verifiche sulle infrastrutture sia a carico esclusivamente dell’ente titolare/concessionario della viabilità interessata al transito del trasporto eccezionale, e che queste siano valide per 6 mesi, coprendo tutti i trasporti eccezionali che, per loro configurazione, abbiano sull’infrastruttura verificata un impatto inferiore rispetto a quello oggetto della verifica”.
“A partire dal tragico crollo del Ponte Annone Brianza del 2016 e, ancor più, dopo quello del Ponte Morandi, lo svolgimento dei trasporti eccezionali e in condizioni di eccezionalità è infatti attualmente condizionato da una serie di verifiche sulla tenuta delle opere stradali che, soprattutto sulla viabilità locale di competenza di Regioni, Province e Comuni, viene posta interamente a carico degli autotrasportatori che, ogni volta, ne sopportano anche i costi”, osserva Uggè.
Sugli angoli ciechi, Fai ritiene che la segnalazione sui mezzi pesanti vada affrontata con una norma generale da inserire, eventualmente, nel codice della strada, evitando iniziative di singoli Sindaci che, mossi dall’opinione pubblica, emettono ordinanze che ne impongono il montaggio. “Questa norma – spiega Uggè – dovrebbe prevedere l’obbligo dei dispositivi sui veicoli immatricolati per la prima volta a partire da un anno dall’entrata in vigore del ddl, escludendo i veicoli in circolazione a tale data. Per questi ultimi, l’unico adempimento ipotizzabile è quello di dotarsi di specifici adesivi di segnalazione sulla falsariga di quanto avviene già in Francia”.
Per le biciclette e i monopattini, Fai-Conftrasporto propone di istituire una segnaletica adeguata e inequivocabile sul divieto di viaggiare contromano, e la confisca mezzo se viaggia sul marciapiede.
Constato il grave fenomeno dell’eccesso di velocità commesso dagli autisti di furgoni e automezzi adibiti al trasporti di merci di massa complessiva superiore a 1,5 e fino a 3,5 tonnellate (che tra l’altro non sono soggetti al cronotachigrafo e al limitatore di velocità), Fai propone infine di punire in maniera più rigorosa il superamento del limite di oltre 40 km/h, in particolare in ambito urbano, con il ritiro della patente per sei mesi e, in caso di recidiva, con la revoca della patente.
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