Il Punto di Paolo Uggè

7 Settembre 2022 TUTTE LE CIRCOLARI

Il Punto di Paolo Uggè

La campagna elettorale è in pieno svolgimento e, come di consueto, i partiti sembrano più indaffarati a affermare il proprio posizionamento ideologico, piuttosto che a confrontarsi sui bisogni concreti delle imprese e dei cittadini. Non è uno spettacolo edificante, quello a cui stiamo assistendo. In questa fase, più che sorbirsi discussioni sui massimi sistemi, sarebbe meglio se gli elettori fossero opportunamente informati sugli orientamenti del futuro esecutivo rispetto ai temi concreti ci riguardano tutti da vicino.

Fai/Conftrasporto ritiene che il momento della competizione elettorale rivesta un’importanza centrale nella vita di una democrazia, in quanto offre ad ognuno la possibilità di esprimersi sulle proprie aspettative e preferenze, di immaginare e proporre un’idea di futuro per il Paese.

Per questa ragione, già all’inizio di agosto, abbiamo elaborato il nostro Manifesto programmatico, che è stato sottoposto alle segreterie dei partiti e divulgato a mezzo stampa. Anche l’UNATRAS, nella giornata di ieri, ha licenziato e diffuso un proprio documento. I contenuti dei due manifesti sono sostanzialmente identici e questo sta a dimostrare come sia comune il pensare delle federazioni responsabili che puntano alla tutela degli interessi dell’autotrasporto.

Ora tocca a Voi! È necessario che ognuno si impegni per far pervenire alla classe politica le proprie idee e proposte. Non dobbiamo sottovalutare il peso della nostra scelta in questa delicata fase. Il disfattismo non è l’attitudine giusta se vogliamo tutelare i nostri interessi: attiviamoci!

Alcuni argomenti sono, a mio avviso, particolarmente rilevanti per la formazione di un’opinione politica consapevole da parte dei cittadini. Oggi ne cito alcuni, altri, sempre concreti ed attuali, seguiranno nei prossimi giorni.
Sicurezza, rispetto delle regole, capacità di coniugare le esigenze dell’ambiente con quelle delle attività economiche. Non bisogna mai dimenticare quanto il successo di un’economia e la competitività di un sistema produttivo dipendano da un’efficiente organizzazione dei trasporti e della logistica.
Da questa consapevolezza scaturisce naturalmente l’esigenza condivisa di approfondire e valutare
attentamente i temi che riguardano il nostro mondo.
Tutti quanti siamo tenuti a domandarci, ad esempio, se il sistema infrastrutturale del Paese sia adeguato, o se la funzionalità del sistema portuale e dei collegamenti con il resto d’Europa rispondono e garantiscono la libertà di circolazione. Ed ancora: i trafori alpini, i collegamenti con le isole, la fluidità della circolazione nel Paese (il ponte sullo stretto di Messina, il terzo valico in Liguria e la tangenziale di Genova, la Tav) sono al centro delle scelte dei competitori politici? Oppure considerati secondari? Le risposte non sono ininfluenti.

È proprio per rispondere a queste domande e mettere in luce le reali intenzioni delle forze in campo che abbiamo redatto il Manifesto!

Ovviamente, chi pensa che le opere infrastrutturali siano inutili o che non occorrano interventi per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, ha tutto il diritto di esprimere le proprie convinzioni. Ma chi, al contrario, ritiene che il Paese per operare e competere debba orientarsi nel potenziare gli interventi infrastrutturali, non dovrebbe dare il proprio consenso ai propugnatori della “decrescita felice”.
I nostri operatori non possono trascurare questi elementi di valutazione.
Così non è possibile ignorare come all’interno Parlamento europeo alcune forze politiche italiane, PD e 5 Stelle, si siano espresse in modo negativo sulla proposta relativa al gas ed al nucleare. Una posizione più che legittima dal loro punto di vista, ma di cui i cittadini italiani, che pagano il conto degli aumenti spropositati del costo dei prodotti energetici, devono tenere conto.

Forse che non sia il caso di dare un segnale chiaro di dissenso nei confronti di queste scelte di stampo totalmente ecologista? Fai/Conftrasporto chiede di coniugare il rispetto delle istanze ambientali con l’esigenza di tutelare le imprese e di rispettare il principio imprescindibile della neutralità tecnologica.

È rispetto a questi argomenti concreti, non sulle vuote ideologie, che attendiamo risposte.

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