Come richiesto con forza dalla Conftrasporto anche nel recente Transpotec di Verona (clicca qui….), il Ministro dei Trasporti Toninelli ha inviato una comunicazione al Commissario europeo ai trasporti Violeta Bulc, dove è stata ribadita la contrarietà dell’Italia a qualsiasi misura restrittiva alla circolazione dei mezzi pesanti adottata unilateralmente dall’Austria.
Di seguito, riportiamo il testo della notizia pubblicata dall’Agenzia di stampa “Askanews”
Il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha inviato al commissario europeo ai trasporti Violeta Bulc una comunicazione “in cui ribadisce la contrarietà dell’Italia nei confronti delle misure restrittive per l’autotrasporto previste unilateralmente dal Tirolo, e ha chiesto che Bruxelles inviti le autorità austriache a desistere dall’adozione di queste misure”.
“Le misure a cui si fa riferimento – spiega il ministero – sono quelle proposte e notificate alla Dg Move dal governo federale austriaco, che imporrebbero pesanti limitazioni al trasporto di alcune merci e di alcuni autoveicoli provenienti dall’estero, quindi dall’Italia, nel Land del Tirolo. Scelte che penalizzerebbero esclusivamente il traffico di transito e tutelerebbero quello interno, a danno dell’autotrasporto da e per l’Italia e, di rimando, delle imprese degli altri Stati membri”.
“Un divieto settoriale – sottolinea Toninelli – come quello prospettato dal governo austriaco, è inaccettabile. Penalizzerebbe fortemente le nostre imprese di autotrasporto e di produzione, a cui sarebbe in alcuni casi vietato il transito nel Tirolo, con conseguente allungamento dei tempi di viaggio e un aumento dei costi. Un danno pesantissimo che si riverserebbe anche su quei paesi europei a cui le merci sono indirizzate”.
“Auspico vivamente – aggiunge il ministro – che la commissione europea tenga conto delle obiezioni italiane e inviti le autorità austriache a desistere dall’adozione di misure che, se messe in pratica, danneggerebbero pesantemente le imprese di autotrasporto italiane e il commercio su gomma, alterando di fatto le condizioni della leale concorrenza nel mercato unico”.
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