Non bastavano le infelici uscite sul tunnel del Brennero e il sul traforo della Tav. Ora Toninelli si avventura in improbabili accostamenti tra Venezia e la tragedia di Seveso del ‘76”.
Il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè commenta così le dichiarazioni rilasciate dal ministro dei Trasporti sugli effetti che avrebbe il passaggio delle grandi navi da crociera lungo il canale Vittorio Emanuele (tra le ipotesi alternative al canale della Giudecca), prendendo a pretesto quest’ultima esternazione per più ampie considerazioni sulla presenza-assenza del ministro nel panorama dei Trasporti.
“Questo modo di far politica non è più accettabile – incalza Uggè – Se si mettono insieme temi come la Tav, la Gronda di Genova, le grandi navi a Venezia, il blocco di questi giorni al Brennero e l’(in)efficienza degli uffici della motorizzazione sulle revisioni dei mezzi pesanti, si potrebbe parlare di un ministro più assente che presente. Anzi, ‘desaparecido’”.
Uggè parla di mancati interventi, con ricadute importanti sia sull’economia che sulla sicurezza. Come nel caso della pericolosa lentezza delle motorizzazioni civili sul fronte delle revisioni dei mezzi pesanti: se prendi appuntamento oggi lo avrai nel 2020. Il che significa che fino a quella data i Tir in attesa di revisione circoleranno in Italia sprovvisti del rinnovo, mentre non potranno assolutamente circolare all’estero.
“Chi ripaga i danni per i contratti persi? – chiede il vicepresidente di Conftrasporto – E’ vero che la Camera sta discutendo in Commissione la possibilità di estendere alle officine private questa mansione, ma sono mesi che Conftrasporto denuncia l’insostenibilità della situazione e la necessità di un intervento d’urgenza”.
“E il contingentamento dei Tir al Brennero, che ostacola la libera circolazione delle merci? – prosegue Uggè – Toninelli è intervenuto sulla Commissaria europea, ma non ha cavato un ragno dal buco – ricorda Uggè – Il ministro dei trasporti tedesco, invece, in questi giorni ha ribadito con fermezza ‘l’inaccettabilità di una massiccia interruzione decisa dal Tirolo’ chiedendo al governo austriaco di intervenire immediatamente”.
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